Sviluppo e business: i podcast
Sviluppo e business: i podcast. 

Le corde vocali esprimono di più e meglio della parola scritta. Più espressività. Più emozioni. E' la svolta dei contenuti e quindi il trionfo dei podcast. Un boom che piace sempre più alle aziende italiane. E non solo italiane. I podcast stanno diventando i veri custodi, i veri scrigni dei contenuti. E a chi si chiede se non sia meglio il video, va considerato che il primato del filmato è lo schermo. Mentre si guida o mentre si fa altro, diventa difficile guardare. Ascoltare un contenuto, consumarlo snack mentre si è in altre faccende affaccendati, invece, è possibile. Podcast in rampa di lancio quindi, con introiti pubblicitari che risentono in positivo della svolta.

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Il nuovo report sul mercato dei podcast appena pubblicato dall’Interactive Advertising Bureau è stato accolto con entusiasmo: gli introiti pubblicitari negli Stati Uniti sono passati dai 169 milioni di dollari del 2016 fino ai 314 di quest’anno.

Si tratta di una crescita dell’86% che ha ampiamente superato le aspettative degli analisti.

Insomma, ottime notizie per chi produce questi contenuti, anche se qualche numero può aiutare a mettere le cose in prospettiva: per esempio, il mercato delle radio commerciali, sempre negli USA, vale qualcosa come 17,6 miliardi di dollari.

Dal canto loro, i podcast (che dovrebbero generare introiti per 659 milioni di dollari entro il 2020) rappresentano quindi una goccia nel mare della pubblicità; ma questa potrebbe anche essere una buona notizia.

"Una delle ragioni per cui i podcast sono così piacevoli da ascoltare è proprio che il mercato è ancora molto piccolo", ha scritto per esempio Peter Kafka su Recode.

Non solo: "Misurare l’audience dei podcast è ancora un work in progress, e non ci sono modi efficaci per i pubblicitari per automatizzare il piazzamento delle loro inserzioni attraverso diversi podcast. Se questa situazione dovesse cambiare, potremmo sicuramente vedere una rapida crescita della pubblicità sui podcast; ma questo significherebbe anche ascoltare inserzioni decisamente meno piacevoli".

Nella maggior parte dei casi, le pubblicità sui podcast oggi sono ancora analogiche, quasi artigianali: nel 60% dei casi, sono gli stessi presentatori a leggere gli annunci degli sponsor che, a loro volta, pagano in base alla reputazione e agli ascolti del programma in questione, ma che non possono utilizzare i modelli basati sulla quantità di click sugli annunci.

Grazie a questa apparente arretratezza, il mondo dei podcast produce contenuti di qualità senza dover (e potere) inseguire i click sulle pubblicità.

Sempre secondo il report dello IAB, oltre la metà dei profitti generati da questo strumento deriva da podcast che parlano d’arte e intrattenimento (17%), tecnologia (15%), politica e informazione (13%) e affari (11%).

Inoltre le persone che seguono i podcast sono ben disposte ad ascoltare la pubblicità presentata dagli stessi host (con i quali si crea un rapporto più intimo e di fiducia) e resistono di conseguenza alla tentazione di schiacciare il tasto "skip 15 secondi".

Il fascino dell'audio quindi, uno strumento ideale per raccontare storie che stimolano l’ascoltatore ad usare la propria immaginazione.

Non deve sorprendere quindi che sempre più Aziende considerino i Branded Podcast uno strumento estremamente efficace con cui attuare la loro Content Marketing Strategy.

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FONTI:

Per il contenuto: Il mercato dei podcast sta salendo alle stelle, esquire.com, Andrea Signorelli, 13 giugno 2018

Per l'immagine: www.we-news.com

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Articolo scritto da:

Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).